Confessione: alcune domande
Vita spirituale: perché confessarsi
RISPONDIAMO ALLE TUE DOMANDE
1 BISOGNA CONFESSARSI PRIMA DI FARE LA COMUNIONE?
Per fare ‘la’ Comunione bisogna essere ‘in’ Comunione. Cioè bisogna avere una vita che è unita (in gergo: in comunione) a Gesù.
Se sei in cammino dietro a Gesù, sei e fai Comunione con lui. Anche se la polvere e il fango ti sporcano. Riconosciti fragile e vai. Il suo amore fino alla croce ‘toglie i peccati del mondo’. Cioè è più grande e forte -è amore risorto da morte!- delle nostre porcherie.
Ma se non sei più in cammino da tempo. Ma se hai cambiato strada deliberatamente. O l’hai persa malauguratamente e sei lontano da Gesù, e vuoi rimetterti a seguirlo….allora chiedi la forza della sua fiducia rinnovata. Dio ti è già corso in contro…
La Comunione non è il premio per i buoni, ma il Pane del cammino.
1 UN SACCO DI MIEI AMICI DA TEMPO HANNO SMESSO DI CONFESSARSI. PERCHE’ IO DEVO CONFESSARMI ANCORA?
2 PERCHE’ E’ OBBLIGATORIO CONFESSARSI PER FORZA?
E’ obbligatorio solo respirare.
Ma chi ama, sa che il dare e il chiedere perdono sono segni di un amore autentico e schietto. Di chi sa rischiare di amare ancora nonostante prove negative (Gesù); di chi davanti alla sua fragilità può chiedere, solo chiedere, nuova fiducia gratuita (noi).
3 DOVE STA SCRITTO CHE BISOGNA CONFESSARSI?
Se intendi dove sta scritto nel Vangelo, non trovi certo un passo tipo: ‘Gesù diceva: andate a confessarvi ogni settimana’. Come non trovi scritto: ‘Andate a Messa ogni domenica’. Non si legge il Vangelo così.
Ma se cerchi i gesti di perdono di Gesù ne trovi davvero tanti: a Pietro (Mt 6,69-75), a Zaccheo (Lc 19,1-10), all’adultera (Gv 8,1-11) a Matteo (Mc 9,9-13)… Gesti commentati da Gesù, per esempio, con la parabola del Padre misericordioso (Lc 15, 11-32). E’ questo perdono che ha shockato i suoi amici: come può Gesù tenere con sé gente così, che ha combinato pasticci di ogni tipo? Gente come noi, che lo ha tradito? Come può aver fiducia ancora in noi? Proprio in noi?
Da questo ‘shock’ nasce questo sacramento (gesto di Gesù che continua oggi): la chiesa lungo la storia fa incontrare a tutti quel perdono di Gesù che lei stessa ha provato. Attraverso la confessione giunge a te lo ‘shock’ di Gesù che ti rinnova la sua fiducia.
4 PERCHE’ NON POSSO DIRE I MIEI PECCATI DIRETTAMENTE A DIO ?
Certo che bisogna dirli a Dio! E’ a lui che ti rivolgi, anzitutto: col Battesimo sei suo figlio, e ci mancherebbe che tu non possa parlare direttamente con tuo Padre, anzi il tuo Papà!
Questo Papà è concreto e non sta tra le nuvole o nel tuo cuoricino: Dio è venuto tra gli uomini, lo conosciamo dalla persona di Gesù: noi seguiamo lui. Concretamente seguiamo lui e, se scivoliamo, concretamente chiediamo perdono e concretamente risentiamo le sue parole di perdono.
Concretamente: dalla Chiesa che ha come compito proprio quello di far vedere che Dio non se ne sta nelle nuvole, ma è venuto ad abitare in mezzo a noi.
5 COSA C’ENTRA LA CHIESA CON UNA COSA PRIVATA, CIOE’ IO COI MIEI PECCATI E DIO?
Ci si confessa ‘in chiesa’. Anzi, ‘nella Chiesa’, nella Comunità Cristiana di cui sei vivo e attivo protagonista, mai semplice cliente. Proprio per il tuo Battesimo fai parte di questa famiglia: ‘Io sono la vite, voi i tralci’, dice Gesù. Quello che tu sei la riguarda, inevitabilmente. Così se il tuo livello è basso, tu abbassi il suo: pensa a quando hai provato che lo stile basso di qualcuno ha abbassato il clima di tutta la Comunità.
Quando è poco bello un cristiano, è meno bella anche la Chiesa; se lui tradisce la sua amicizia con Dio, chiunque può dire: ‘Bella gente ‘sti paolotti! Vanno in chiesa e poi…’
Con il tuo peccato (anche se nessuno può conoscerlo) non solo tradisci la tua amicizia con Dio, ma insieme indebolisci la testimonianza della Chiesa, perché sei più debole tu. Quella Chiesa che conta su di te.
6 MA PERCHE’ DOBBIAMO RIVOLGERCI AD UN MEDIATORE COME IL PRETE?
Il prete non è mediatore. Tanto meno si identifica con Dio. L’unico mediatore è Gesù e seguendo lui sei in relazione con Dio. Quel Gesù che la chiesa ti fa conoscere attraverso la sua Parola e i suoi Gesti (i sacramenti).
Nella Comunità cristiana il prete ha il compito (ricevuto da Gesù col sacramento dell’ Ordine) di garantire a tutti, lungo i secoli, di poter rivivere davvero i gesti di Gesù. Per questo è solo lui che ti può dire: “Dai, ricomincia! Il Signore si fida ancora di te. Questa tua Chiesa conta ancora sulla tua testimonianza. Vai nella vita con la forza di Dio! “. Grazie a lui sai che Dio ti perdona veramente. E queste parole le senti. Per te. Concretamente.
7 IL PRETE MI CONOSCE…
Un prete vale l’altro, perché ogni prete può ridarti davvero la forza del perdono di Dio. Vai a confessarti da chi vuoi.
Ma se senti l’esigenza che la confessione diventi anche un momento in cui chiedi un aiuto, un chiarimento su qualcosa che ti sta accadendo, allora è buona cosa trovare un prete di cui ti fidi e con cui ti viene facile confidarti.
In questo senso un prete non vale l’altro.
8 SI DEVE DIRE PROPRIO TUTTO IN CONFESSIONE?
E SE UNO SI CONFESSA A META’?
Dì tutto quello che ti ha portato fuori dalla via del vangelo. Con fiducia e schiettezza. ‘Confessarsi a metà’ cioè tacere qualche peccato in confessione è come se dicessi: ‘Beh, Gesù, questo è affar mio’. E’ come se non ti fidassi di Dio. Resti lì col tuo peccato. Non pensi che il vivere senza pesi dentro sia proprio una gran bella cosa?
E se c’è qualcosa di cui ti vergogni (e chi non si vergogna delle proprie cadute?) tre secondi di rossore tolgono per sempre l’inquinamento interiore. Trova il prete che vuoi e vai senza paura.
9 DIO MI PERDONA ANCHE QUANDO IO NON RIESCO A PERDONARE ME STESSO?
Ci sono momenti in cui ci sembra di averla combinata troppo grossa. Eppure Gesù nella Confessione ti dice: ‘Non avere paura. Io ti do ancora fiducia. Vuoi ricominciare?’
E sulla sua Parola riprendiamo il largo e gettiamo le reti. La nostra forza non sta nel fatto che siamo bravi noi. Ma che è bravo lui.
Qualunque cosa tu abbia combinato.
10 PERCHÉ I PRETI CONFESSANO IN MODO DIVERSO?
Grazie a Dio siamo tutti diversi l’uno dal’altro.
11 MA COSA PUO’ PENSARE DI ME IL PRETE QUANDO SENTE COSA HO FATTO?
Prova a chiederglielo.
Penso che qualsiasi prete ti risponda che mentre accoglie i peccati di questo fratello, si sente vicino a lui, al suo cammino, si sente coinvolto nella sua fatica di essere cristiano, e nel desiderio di venir fuori da certe situazioni. E gioisce di ogni passo avanti.
Il prete non può pensare se non quello che sta pensando Dio mentre ti manifesta il suo perdono.
E’ bello essere prete!
12 PERCHE’ IL PRETE ALLA FINE DA’ LA PENITENZA?
La penitenza non è un modo per dire che anche presso Dio, come nella vita: “Chi sbaglia, paga!” (anche se con forti sconti, data la bontà divina…).
E’ un modo per dire: “Chi sbaglia, ricomincia!”. Il prete ti dà la penitenza come segno concreto di ripresa del tuo cammino da cristiano: ecco perché spesso è una preghiera o un gesto di bene, calibrata sulla tua situazione. Altro che punizione! E’ un gesto di fiducia, di futuro!
13 OGNI QUANTO CI SI DEVE CONFESSARE?
Primo: trova l’occasione della riconciliazione tutte le volte che c’e’ stato un grosso incidente che ti ha fatto uscire di strada. Dalla strada del Vangelo.
Secondo: anche se non ci sono stati grossi incidenti, tieni d’occhio il motore della tua vita. Preoccupati di non trascurare il tuo rapporto con il Signore Gesù, né di lasciarlo cadere nel formalismo paolotto. Ecco perché c’e’ bisogno di un ritmo di Confessione: ritmo è la parola chiave.
Se vuoi, va benone la Confessione mensile, scelta liberamente, momento di incontro con Dio gratis. Ma se aspetti ‘quando mi sento’, ‘quando ho tempo’…
14 BISOGNA CONFESSARSI PRIMA DI FARE LA COMUNIONE?
Per fare ‘la’ Comunione bisogna essere ‘in’ Comunione. Cioè bisogna avere una vita che è unita (in gergo: in comunione) a Gesù.
Se sei in cammino dietro a Gesù, sei e fai Comunione con lui. Anche se la polvere e il fango ti sporcano. Riconosciti fragile e vai. Il suo amore fino alla croce ‘toglie i peccati del mondo’. Cioè è più grande e forte -è amore risorto da morte!- delle nostre porcherie.
Ma se non sei più in cammino da tempo. Ma se hai cambiato strada deliberatamente. O l’hai persa malauguratamente e sei lontano da Gesù, e vuoi rimetterti a seguirlo….allora chiedi la forza della sua fiducia rinnovata. Dio ti è già corso in contro…
La Comunione non è il premio per i buoni, ma il Pane del cammino.
15 MI SEMBRA DI RIPETERE SEMPRE LE STESSE COSE…
Tu sei concreto.
Con le tue inclinazioni belle o brutte, le qualità e le ferite; ovvio che queste ti balzino subito all’occhio, sempre le stesse.
Aver sempre lo stesso avversario davanti non è segno che hai perso la gara; è il segno che la gara non è ancora finita. La vittoria definitiva sarà Lassù: non prima.
16 COSA SERVE CONFESSARSI SE POI COMMETTO GLI STESSI PECCATI?
Nella vita cristiana non c’è nessuna magia: c’è la forza di Dio, che è il suo amore infallibile per noi. Con questa forza puoi, se vuoi, cambiare la tua vita.
Se vuoi. Abbi fiducia nella forza di Dio che ti è stata ridata: un granellino di senape di fede basta per questo, diceva Gesù.
Scommettici che il Vangelo è roba buona.
Scommettici che si può ricominciare a pensare, amare, vivere, con lo stesso stile di Gesù. Provaci. Si può ricominciare a trattare gli altri con lo stesso modo in cui Dio ha trattato noi. Quel granellino di senape è vivo!
Una fede giovane, insomma.
Se il Signore lo cerchi, lo ascolti, ti fidi di lui insomma, allora diventa sensato chiedergli perdono, quando qualcosa non va in questo rapporto. Pensa a cosa succede in un normale rapporto tra persone che si vogliono bene. Ha senso parlare di Confessione solo per chi ci tiene davvero al suo rapporto con il Signore Gesù. Ha senso parlare di Confessione solo se si è cristiani.
Non riesco a chiedere al mio Parroco che desidero tanto ricevere la Comunione sulle labbra, perché lui non vuole. Ho avuto modo di vedere e di riferirgli tante cose che non vanno, in tutta umiltà e pentimento, ma se non fai come dice lui , toglie anche il saluto e soffro per questo!