Il popolo e la sacra scrittura

Comunità Pastorale Madonna del Pilastrello

CONSIGLIO PASTORALE DELLA COMUNITÀ

 

 

                                                                                                           Bresso, 30maggio 2019

 

CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO PASTORALE  VERSO LA VISITA PASTORALE NOVEMBRE 2019

 

RECENSIRE, VERIFICARE, RILANCIARE

LA FAMILIARITÀ DEL POPOLO DI DIO CON LA SACRA SCRITTURA

 

Venerdì 14 giugno 2019

 

Premesse

 

La visione: “La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo. Insieme con la sacra Tradizione, ha sempre considerato e considera le divine Scritture come la regola suprema della propria fede… È necessario dunque che la predicazione ecclesiastica, come la stessa religione cristiana, sia nutrita e regolata dalla sacra Scrittura(Concilio Vaticano II, Dei Verbum 21).

 

L’intento: “Invito ogni comunità a verificare quali percorsi sono proposti per familiarizzarsi con la Scrittura alle diverse fasce di età e nelle situazioni concrete in cui vivono gli adulti. L’obiettivo delle diverse proposte deve essere quello di propiziare la familiarità con la Scrittura per ascoltarvi la Parola di Dio e assimilare i sentimenti e la mentalità di Cristo”.

 

Modalità di lavoro

 

1 RECENSIREIn primo luogo, ci rallegriamo per l’opera dello Spirito e i suoi frutti a livello di venerazione della Scrittura.

 

2 VERIFICAREIn questa gioia grata, raccogliamo tribolazioni e attese, individuando resistenze e indolenze.

 

3 RILANCIAREPossiamo allora immaginare e condividere progetti e passi per rilanciare (o attivare) la venerazione della Scrittura.

 

2 Fase della sintesi: parrocchia di san Carlo, giovedì 20 giugno h 19.45 cena insieme e h 21 resoconto sintetico dei rappresentanti dei gruppi di lavoro. È la messa in comune del discernimento compiuto.

3 Completeremo il discernimentodurante la Visita Pastorale in due momenti uno celebrativo della Parola (nelle tre Comunità pastorali: a Bresso ssNC venerdì 22 novembre) e uno assembleare di Decanato (martedì 12 novembre) con una Commissione Arcivescovile.

Griglia di lavoro a gruppi

 

  1. A livello di primo annuncio ed educazione della fede

GRUPPO 1 Iniziazione cristiana – Pastorale giovanile – Percorsi al matrimonio cristiano

 

  1. Forme di primo annuncio del Vangelo.

Gli incontri personali: parlano da soli, quando sono evangelici.

 

1.2. Ci sono cammini di catecumenato? La Scrittura li scandisce? Riesce a diventare lampada goduta e cercata dai catecumeni e da quanti li accompagnano?

C’è una coppia di quarantenni che in questi anni ha accompagnato adulti all’Iniziazione Cristiana: una grazia per loro e per chi è stato accompagnato. Ma è qualche anno che non ci sono catecumeni adulti.

 

1.3. Nell’iniziazione cristiana la Scrittura innerva gli itinerari e le loro tappe? Attraverso quali consuetudini il testo biblico viene inteso, ascoltato, letto dai ragazzi? In che misura le famiglie dei ragazzi, anche in occasione di incontri formativi e informativi, vengono ad ascoltare la Scrittura?

  1. Pastorale pre-battesimale: prima i parroci, poi le catechiste incontrano le famiglie che hanno chiesto il battesimo per i propri bambini: è la Comunità che introduce al Vangelo. Nessuna famiglia ha mai rifiutato l’incontro
  2. Pastorale post-battesimale: in san Carlo, è consolidata l’esperienza di incontro col Vangelo per i bambini 0-6 ed i loro genitori inAvvento e in Quaresima. Con l’incontro domenicale e anche con piccole attività casalinghe (Fonte: past.Iniz. Crist. della Diocesi di Fossano).

2a elementare. Il vangelo di Marco è al centro.Si invita a portare a casa il foglietto della Messa, sottolineare una frase per rifletterla nel silenzio.

3a elementare. Si parte dal Vangelo attraverso drammatizzazione/slide. Nelle famiglie la fede non è scontata e non vi è educazione all’ascolto. Pian piano le famiglie si sentono accompagnate dalle catechiste e desiderano imparare a seguire con paziente attesa il loro cammino.

4a elementare. Il sussidio aiuta, ma la lectio per i genitori è troppo pesante. Si fa fatica a trovare un momento che vada bene per tutte le famiglie e le diverse combinazioni non hanno avuto risultati positivi. La Messa non è adatta ai bambini; troppo lunga, distanza di sensibilità e anche distanza fisica in chiesa tra bambini e genitori. Positiva l’esperienza dei laboratori domenicali: possibilità di confronto tra genitori in parallelo coi figli, rete tra le famiglie, conclusione finale con un sacerdote. Le famiglie non sono tante, ma scatta la scelta di esserci. La Parola è sempre presente, ma si fa fatica a concretizzarlacon stili di servizio. L’esperienza ha evidenziato che con meno incontri, tutti i genitori o quasi sono presenti ed entusiasti.

Occorre la domanda, la ricerca. Ma occorre anche chi la suscitain modo evangelicamente saggio, perché ogni uomo l’ha nel cuore.C’è molta messe, occorrono gli operai.

5a Elementare. Abbiamo imparato a coltivare l’educazione al silenzio. Confermata la fatica che si fa con i genitori, ma lo stile deve restare quello della proposta e il resto lo lascio fare a Lui.Evitare atteggiamenti di pretesa, accettiamo quello che fanno, ridimensioniamo le aspettative

 

1.4. Si approfitta delle proposte ormai consolidate per l’introduzione dei ragazzi al testo biblico (Ragazzi nel mondo della Bibbia)?

Non abbiamo questa esperienza.

 

1.5. I percorsi di educazione della fede dopo l’iniziazione cristiana (preadolescenti, adolescenti, giovani) prevedono una robusta familiarizzazione con la Scrittura?

Preadolescenti.Si evidenzia una grande difficoltà educativa: l’educatore che ha sei anni di differenza rispetti ai propri ragazzi si accorge di vivere già in un altro mondo. I ragazzi hanno la tendenza a trovare una risposta attraverso l’uso del cellulare. Diventa allora più difficile fare silenzio e trovare una risposta diversa che non sia quella che loro hanno già trovato sui media.

Adolescenti. L’accesso al Vangelo è visto come norma morale, un libro che rimane lontano 2000 anni. Allora si finisce per puntare lo sguardo sulla vita di Santi contemporanei.

Gli adolescenti hanno bisogno di vedere negli educatori testimoni del Vangelo anche se rimane importante la figura del sacerdote. L’oratorio non li deve considerare subito “grandi” ma va conservata la comunicazione alla famiglia. La sfida è creare il canale con le famiglie.

3a superiore. Seguono le cose che più li affascinano. Magari una bella testimonianza di come una persona più vicina al loro tempo vive il Vangelo. Il centro è Cristo e noi educatori lo abbiamo in mente, ma raccontarlo a loro diventa più complesso. Sarebbe bello avere un biblista che aiuta a leggere con gli Ado, altrimenti non attecchisce.

18 – 19 anni: altro mondo. Da ragazzi si diventa uomini c’è la maturità, la patente, allenamenti e l’impegno rimane solo l’incontro del giovedì. Al cellulare c’è sempre la risposta pronta per tutto e se l’educatore non gli risponde subito sono guai. Negli incontri del giovedì parliamo del nostro tempo, come lo viviamo, e il Vangelo è chiamato in causa solo alla fine dell’incontro, come provocazione. La grande sfida è essere testimone. Io sono un giovane -già vecchio- 25 anni, ma allo stesso tempo non trovo la lectio del parroco particolarmente interessante per la mia età. Manca lo sguardo da i 25 anni al matrimonio, mancano le proposte che li educhino.

 

  1. Lungo i cammini di preparazione al matrimonio cristiano si cura con particolare delicatezza l’avvio o il riavvicinamento delle coppie al testo biblico?

I percorsi di preparazione al matrimonio cristiano vedono due appuntamenti nodali sulle Scritture. Il primo, “Cosa centra Dio col nostro Amore”, è la vicenda dell’incontro di Gesù con Zaccheo, in Luca. Questo approccio è paradigma di quello tra due innamorati, e si esplicita che nella storia d’amore di due fidanzati c’è niente di meno che la presenza di Dio.

Il secondo appuntamento, il “Perdono”, traendo forza dal Vangelo del tradimento di Pietro, offre laluce della Parola sull’indissolubilità del matrimonio cristiano. Gesù non dice “Ormai..” dice “Oltre”,consapevole del dramma umano e delle sfide che si aprono.

Dopo la lectio ci si confronta con le coppie guida, educandoci al dialogo nella coppia.A volte dicono di essersi fermati a confrontarsi fino alle quattro del mattino. E capiscono quanto sia bello battezzare i propri figli.

Così la Scrittura, la Parola di Dio (ri)entra nella vita dei fidanzati, rinfocolando dalla cenere e illuminandola di nuovo significato. Questo si capisce negli sguardi grati verso chi vede nella loro storia qualcosa di più grande e bello di quanto non sia già per loro. Vagheggiamo all’interno del gruppo di animazione dei percorsi, un possibile progetto di ritrovo degli sposi passati da lì. Un’idea potrebbe essere la proposta dell’ascolto di brani selezionati delle scritture, perché adatti ad essere declinati come chiave di lettura della vita matrimoniale, facendosi aiutare nella scelta da esperti, per concentrarsi sui temi che tendono a mettere alla prova le unioni e fornire un sostegno a scongiurare le crisi.Il gruppo che termina il percorso accoglie quelli che lo iniziano: è bello vedere che quelli originariamente più contestatori sono quelli che spiegano meglio ai nuovi arrivati.

 

  1. Altre iniziative e percorsi attinenti a questo primo livello.

No.

 

2.1 A livello di “formazione permanente”

GRUPPO 2 Gruppi di Ascolto (Giovani, Adulti, Anziani)

 

2.1. Risulta significativa la presenza dei Gruppi di Ascolto?

In vista di una più fruttuosa attività dell’Apostolato Biblico a sostegno dei Gruppi di Ascolto chiediamo di

— segnalare quanti GdA sono presenti in parrocchia, con quale cadenza si ritrovano e quante persone vi partecipano

— indicare grosso modo in quali proporzioni sono presenti le varie fasce d’età: giovani, giovani-adulti, adulti, anziani

— indicare il referente parrocchiale (nominativo, email, tel. )

— indicare quale tipo di formazione è proposta agli animatori e in che misura essi vi partecipano

— precisare quale itinerario viene seguito dal/dai GdA, se quello annualmente proposto dalla Diocesi o altro.

RECENSIRE: i Gruppi di Ascolto in BRESSO sono presenti dal 1998 e seguono i testi proposti dalla Diocesi.Dopo due anni dalla visita pastorale del Cardinal Martini (1994) è avvenuta in decanato la missione dei padri oblati di Rho, da qui si sono mossi i passi per formare missionari disposti a portare nelle case la Parola di Dio.

Tutti gli animatori hanno sottolineato come sia stata intensa costante e importantissima la formazione per avere familiarità con la Sacra Scrittura data la loro preparazione avuta da fanciulli e giovani.Questo cammino, che ancora continua, ha operato in ciascuno di loro il desiderio di crescere nella meditazione e nel metodo per avvicinarsi alla Parola di Dio e per annunciarla e trasmetterla alle persone che partecipano al gruppo.

Nei primi 10 anni i gruppi erano circa 80 con altrettante famiglie ospitanti;oggi invece sono 10 gruppi SS Nazaro e Celso (80 persone partecipanti); 9 gruppi a San Carlo con 60 persone; 19 gruppi Madonna della Misericordia circa 130 persone.

Da quest’anno è iniziato il GdA composto da tre giovani famiglie e qualche giovane tra i 25 e 35 anni. I partecipanti arrivano dalle tre parrocchie.

Da sempre gli animatori hanno partecipato o comunque avuto giornate di formazione approfondimento e preparazione. Importante: vi sono 6/7 incontri annuali di accompagnamento per gli animatori sul territorio tenute da un biblista inviato dalla diocesi, e poi ripresa pastorale da parte dei 3 preti in ogni parrocchia.La fascia d’età in gran parte è fatta da persone anziane solo un 20% è composto da 50enni e 60enni che ancora lavorano.

Referente dott.ssa Sozzi Giuseppina  tel: 02 6108093 giuseppina.sozzi@gmail.com

VERIFICARE: Sicuramente i Gruppi di Ascolto sono significativi: permettono a chi li frequenta di approfondire la relazione con Dio nella sua Parola, dà più senso alla vita, dà spazio nella mente e nel cuore allo stile di Gesù, c’è ascolto e dialogo con i fratelli, suscita domande e riflessioni. Quante persone sono state accompagnate a vivere tante esperienze, a trovare una nuova vocazione e persino a condividere la sofferenza e la morte alla luce della fede e della fraternità!

È emerso che affrontare testi dell’Antico o Primo Testamento ha creato qualche difficoltà e che a volte il testo dell’itinerario su cui si lavora è molto ampio.

Bisogna vigilare sullo stile con cui viene condotto il GdA, che non si trasformi in gruppo di preghiera o gruppo di dibattito accalorato.

RILANCIARE: tutti concordano che sia necessario rilanciare un’esperienza così bella, spesso è tenuto in sordina…. Può essere presentato dal pulpito, quando iniziano tutte le attività pastorali, agli incontri canonici sia della comunità che dell’oratorio. Un’idea potrebbe essere quella di offrire mensilmente o ogni 15 giorni alle persone che accompagnano i bambini al catechismo (genitori, nonni, ecc) un momento di approfondimento sulla Parola di Dio.

 

2.2 A livello di “formazione permanente”

GRUPPO 3 Gruppi, Associazioni, Movimenti – partecipanti alle Catechesi parrocchiali degli adulti – partecipanti al cammino sul Vangelo di Luca

e sul Vangelo di Giovanni

 

2.2. Ci sono proposte di lectio divina durante l’anno? Si registra una buona partecipazione? Da chi viene organizzata?

È ormai consuetudine più che decennale offrire all’inizio dei tempi di Avvento e Quaresima una proposta di lectio divina per tutti i fedeli, in particolare per coloro che all’interno della Comunità vivono una responsabilità pastorale. Proposta dal Parroco in due orari differenti per favorire la partecipazione, registra una buona partecipazione. La riflessione sul testo biblico prescelto diventa il filo conduttore del tempo che si va a vivere.

 

2.3. Ci sono proposte di Scuola della Parola durante l’anno? Si registra una buona partecipazione? Da chi viene organizzata?

Da ormai 20 anni l’Azione Cattolica, come richiestole dalla Diocesi, suggerisce un percorso di Scuola della Parola a livello decanale e ne cura la concreta realizzazione. La proposta si sviluppa su 5 incontri con cadenza mensile (generalmente da novembre ad aprile) guidati da un predicatore sul testo biblico proposto dalla Diocesi. La sede è itinerante: ogni anno si sceglie unachiesa del decanato, per favorire la conoscenza e la partecipazione di tutti. La partecipazione media è di circa 90 persone.

La proposta, spesso qualitativamente alta, è poco “sfruttata” dalla nostra CP, pur avendola ripetutamente ospitata in questi anni. La frequenza media dei bressesi è di circa 30 persone. Va utilizzata meglio questa opportunità sul territorio.

 

2.4. Sono stati attivati in questi anni gli “Itinerari biblici”, percorsi di approfondimento della Scrittura promossi dall’Apostolato Biblico?

  • Dal 2012 un gruppo della parrocchia di San Carlo (circa 30 persone) sta facendo un cammino sul Vangelo di Luca guidati da don Roberto Mozzi. Sono 7 incontri all’anno (si è raggiunto il traguardo di 70 incontri totali). Si è creata una fraternità, maturando una consuetudine alla comunicazione reciproca nella fede.
  • Quest’anno un gruppo di circa 20 persone ha approfondito il Vangelo di Giovanni aiutati da don Saulo Monti. Gli incontri si sono tenuti il venerdì mattina in oratorio san Giuseppe. Il gruppo ristretto ha permesso la nascita di relazioni strette e di stima. Le differenti “provenienze” dei partecipanti, le diverse storie di partenza hanno fatto cogliere come la diversità, nell’unità della fede, è una grande ricchezza nella Chiesa.
    • Le tre parrocchie organizzano nei tempi forti catechesi che abitualmente hanno un taglio biblico, proposte in due orari differenti per favorire la partecipazione,che è parsa buona. In alcune catechesi parrocchiali è dedicato poco tempo alla comunicazione nella fede con il rischio che prevalga l’aspetto intellettuale (pur necessario) di riflessione sulla Parola rispetto al confronto con la propria vita. Una cadenza ravvicinata degli incontri aiuta.
    • L’esperienza di gruppi ristretti in cui a volte capita di coinvolgere persone “lontane” o “fuori dal giro” o apertamente non credenti può essere una fonte di idee. Anche se forse prima dovremmo domandarci quanti “addetti ai lavori” raggiungiamo con gli itinerari proposti, in particolare la Lectio dei tempi forti e la Scuola della Parola.
    • Anzitutto è importante “dirci”, “raccontarci”, cioè comunicare! Comunicare cosa c’è, come è organizzato, con quali scansioni ecc. Qualcuno propone di raccogliere tutte le iniziative di formazione su un grande foglio da esporre in fondo alle chiese, così da avere il quadro complessivo delle proposte presenti.

 

2.5. Nei gruppi di spiritualità familiare, negli incontri decanali del clero, in ritiri ed esercizi spirituali e in altre iniziative di “formazione permanente” la Scrittura è ascoltata, meditata, studiata?

Nei gruppi di spiritualità famigliare si sono affrontate tematiche diverse. Non è proposto un percorso biblico sistematico, anche se si parte sempre da un momento di ascolto della Parola.

Negli incontri decanali del clero abbiamo smarrito la precedente buona abitudine di ritrovarci mensilmente per una lectio divina sulle letture della domenica successiva (peraltro non frequentata da tutti i presbiteri).

Nei ritiri spirituali proposti è chiaro che il riferimento centrale sia la Parola.

 

2.6. Quali proposte riescono più a interessare i giovani?

Questo resta un aspetto problematico. In questi ultimi due anni, alcuni giovani hanno frequentato la proposta di Scuola della Parola decanale (quest’anno una decina).A carattere generale la preoccupazione sui giovani ha occupato buona parte della riflessione sulle tribolazioni, fatiche, attese. Ci siamo domandati: come coinvolgerli in percorsi sistematici che li avvicinino alla Scrittura? Come suscitare, come far nascere loro le domande giuste?

 

2.7. Altre iniziative e percorsi di formazione permanente.

  • Comunione e Liberazione: il movimento propone con cadenza settimanale/quindicinale la Scuola di Comunità,percorso di formazione su un testo di don Giussani che aiuta ad attualizzare la Parola, facendola diventare vita ed esperienza vissuta. Questo crea una consuetudine con la Parola che genera il desiderio della celebrazione eucaristica. Valore positivo la sistematicità degli incontri e la suddivisione per fasce di età.
  • Rinnovamento nello Spirito: incontri con cadenza settimanale da 23 anni, una frequenza costante che crea fraternità. Rosario con riflessioni sulla Parola ad ogni decina.
  • Cerchio di Luce: da più di 20 anni propone l’adorazione quotidiana (nella chiesa Manzoniana a Brusuglio) e la riunione ogni sabato sulla Parola della domenica. Viene proposta poi una formazione alla consacrazione al cuore immacolato di Maria attraverso un corso di lectio sulla Scrittura.
  • Azione Cattolica: la proposta formativa per gli adulti parte ogni anno da una Icona Biblica che fa da filo rosso per il percorso. Ogni tappa è scandita da un testo biblico a cui riferirsi partendo dalla vita, per poi tornare alla vita giudicati, rinnovati e convertiti dal confronto con la parola. La cadenza è mensile (5 incontri all’anno).
  • Sottolineata l’importanza dei momenti di Adorazione Eucaristica settimanale e/o in MdM in cui si riflette sulla Parola della domenica. Risulta di particolare efficacia il commento alla liturgia domenicale con una preghiera che la compendia, preparato settimanalmente in una delle nostre parrocchie.

 

 

 

 

 

 

3. A livello di celebrazione della fede

GRUPPO 4 Lettori – Commissione liturgica – Direttori dei cori liturgici – Consiglieri pastorali (se non già in altri gruppi)

 

3.1. L’azione tanto fontale quanto ordinaria della Chiesa è la celebrazione eucaristica domenicale. Quale effettivo ascolto della Scrittura in questo gesto decisivo per la Chiesa, dove il Popolo di Dio nella sua ordinarietà più “popolare” è raggiunto dal testo canonico e ispirato? In che misura il lezionario consente e agevola l’ascolto della Scrittura? Esso risulta qui e là scoraggiante, rischiando di invalidare l’ascolto stesso?

Vengono sottolineati alcuni problemi circa la redazione e la scelta delle letture del lezionario:

  • i brani sono spesso difficili, avrebbero bisogno di un’adeguata spiegazione e introduzione, che non può attuarsi nella sola omelia, anche per ovvi motivi di tempo.
  • Le assemblee domenicali, sono spesso impreparate: non hanno dimestichezza con la Bibbia, non conoscono la struttura del libro sacro. E la difficoltà dei testi della Parola scelta dal Lezionario ambrosiano scoraggia.
  • L’eccessiva lunghezza -specialmente se brani non narrativi- nuoce alla comprensione.
  • Si nota una maggiore immediatezza dei brani proposti dal Lezionario precedente (o in quello Romano).
  • La scelta dei canti sul tema proposto dalla liturgia/tempo liturgico può creare un buon contesto per la famigliarità con la Scrittura proclamata, se non si cade in criteri ideologici o soggettivi (antico-moderno, piace-non piace, noto/nuovo…).

 

3.2. Nell’utilizzo del lezionario sono stati pensati e introdotti accorgimenti per favorire e incentivare l’ascolto della Scrittura?

Sono in uso i testi della “Forma breve” predisposti dalla diocesi.

Nella parrocchia S. Nazaro, in alcuni casi si “taglia” il brano senza snaturarne il senso al fine di rendere accessibile l’ascolto; il Parroco se ne prende coscientemente la responsabilità. Questo non avviene nelle altre parrocchie.

I ritornelli cantati del salmo, possono aiutare molto a comprendere e pregare la Parola, ma devono essere di semplice e immediata fattura, non come quelli ultimamente proposti dalla diocesi nel “foglietto della messa”.

 

3.3. Il pane della Scrittura proclamata viene spezzato secondo una cura dell’omelia capace di esprimere la venerazione per il corpo scritturistico del Signore?

In generale non ci si lamenta dell’omelia (e dei sacerdoti); si sottolinea che, inevitabilmente, anche se fa sempre riferimento alla scrittura proclamata, essa è ovviamente soggettiva epiù o menosbilanciata sull’attualità e sui momenti vissuti nella vita della comunità ecclesiale/civile. Forse sarebbe il caso di affrontare il tema di una spiegazione per tutti dei brani della Scrittura in altri momenti al di fuori della celebrazione. Ciò avviene lodevolmente alla MdM, con la proposta di un foglietto, curato dal vicario locale, di introduzione alla liturgia della domenica successiva, meditata in un momento di adorazione eucaristica e resa disponibile a tutti, anche via email.

 

3.4. Quanto La Tenda e La Parola ogni giorno sono diffusi e utilizzati?

La Tenda: diffusa in chi partecipa alle celebrazioni feriali (soprattutto in sNC), consente un più facile accostamento alla Parola del giorno rispetto al (complesso) messalino. È usatapure da un chi vuolenutrirsidella Parola anche personalmente.

 

3.5. Nella celebrazione degli altri sacramenti si riserva una cura adeguata alla proclamazione della Scrittura e alla sua “spiegazione” all’assemblea liturgica?

Abbiamo avuto una certa difficoltà nel capire il tema.

Cresime/Prime Comunioni: naturalmenteall’interno della celebrazione eucaristica che prevede la liturgia della Parola. In questi casi viene predisposto il testo della celebrazione e viene posta particolare cura nella scelta dei canti per favorire la più ampia partecipazione.

Per la celebrazione del Battesimo, le parrocchie prevedono l’accoglienza dei battezzandi nella Messa domenicale, dove già si ascolta ordinariamente la Parola, mentre il rito battesimale viene fatto successivamente con le famiglie. Si sottolinea che esistono comunque momenti di preparazione/catechesi per il battesimo.

 

3.6. I lettori vengono opportunamente educati a una proclamazione che, onorando la singolarità della Scrittura e la sua forza ispirata, propizi e agevoli l’ascolto di tutti?

Si premette che in ogni comunità parrocchiale viene predisposto, nelle celebrazioni festive, il calendario dei lettori in modo da evitare il più possibile improvvisazioni.

Viene sentita l’esigenza di una formazione adeguata dei lettori. Le modalità sono da pensare: un corso tenuto da esperti di liturgia ma anche di dizione o iniziative locali….

Si sottolinea che la proclamazione della Parola deve essere pacata e pulita, attenta a trasmettere il senso, ma senza scadere della drammatizzazione

Il canto deve “propiziare e agevolare” l’ascolto di tutti ma anche il coinvolgimento diretto dell’assemblea nella preghiera/risposta alla Parola proclamata. Si propongano parti per solo coro insieme a parti eseguibili dall’assemblea con partecipazione attiva di tutti.

 

3.7. Nei luoghi della celebrazione della fede la strumentazione tecnica di supporto alla diffusione della voce (del presidente della celebrazione, dei lettori, del coro, della voce-guida, ecc) è di buona qualità? Sono in atto buone pratiche o sperimentazioni che vengano incontro all’attesa di persone sorde o ipoudenti (schermi, applicazioni per smartphone e altro)?

– Impianto voce: Madonna della Misericordia: è appena stato rinnovato. Qualche problema in SS. Nazaro, dove si fa rilevare come limite, data l’impostazione architettonica della chiesa, la mancata “elevazione” e la collocazione infelice della postazione dell’Ambone rispetto alle altre parrocchie. In previsione la verifica/sostituzione dell’impianto voce.

– “Foglietto della messa”: no durante la proclamazione, (salvo problemi di udito)ottimo prima e dopo la celebrazione,o durante l’omelia per sottolineare alcuni passi. L’uso di IPhone, smartphone, utilizzato dai fedeli più giovani o avvezzi alla tecnologia soprattutto per la Liturgia delle Ore, rientra nello stesso discorso.Forse qualche indicazione pratica in merito sarebbe utile.

L’uso di schermi non sembra necessario nelle nostre chiese

 

3.8. Altre iniziative e percorsi attinenti a questo terzo livello.

No.